Ambient&Ambienti: “Blackout in Spagna e Portogallo: rinnovabili non problema ma soluzione”

Articolo estratto dalla testata giornalistica “Ambient&Ambienti”.
Masiero (Unoenergy is):‘“Abbiamo tecnologie mature, imprese pronte, cittadini e imprese che vogliono autoprodurre energia. Ma ci scontriamo ancora con burocrazie lente, regole disallineate e una visione troppo miope del futuro energetico’’
‘’I recenti blackout che hanno colpito vaste aree di Spagna e Portogallo hanno riacceso il dibattito sul ruolo delle energie rinnovabili nei sistemi energetici europei. È giusto parlarne, ma è altrettanto doveroso evitare semplificazioni pericolose. Puntare il dito contro il fotovoltaico o l’eolico, come se fossero i colpevoli di una rete fragile, significa guardare il dito e non la luna’’.
Lo dichiara Nicola Masiero, amministratore delegato di Unoenergy Innovative Solutions, società del Gruppo Unoenergy e player nazionale dell’efficientamento energetico e delle energie rinnovabili – con sedi in Veneto e Trentino-Alto Adige.
Non “se” ma “come” investire nelle rinnovabili

‘’La verità è che oggi la sfida non è tanto ‘se’ investire sulle rinnovabili, ma ‘come’ farlo in modo intelligente e sostenibile, integrandole con sistemi di accumulo, reti intelligenti e una pianificazione a lungo termine – continua Masiero –. Chi lavora ogni giorno in questo settore sa bene che l’energia solare non è intermittente: è prevedibile. Sappiamo quanta ne produrremo domani, dopodomani, tra una settimana. Il problema non è la produzione, ma la capacità del sistema elettrico di gestire i picchi, gli sbalzi, l’accumulo e la distribuzione. E su questo siamo in forte ritardo’’.
Secondo i dati di ENTSO-E, la Rete Europea dei Gestori di Sistemi di Trasmissione per l’Energia Elettrica dei 27 Paesi dell’Unione Europea, la produzione fotovoltaica su scala giornaliera è oggi prevedibile con un’accuratezza superiore al 90%.
In Italia, secondo stime di Terna, servono oltre 70 miliardi di euro di investimenti in reti e sistemi di accumulo entro il 2030, per rendere la rete in grado di sostenere la domanda e l’integrazione delle rinnovabili.
In Italia un potenziale inespresso e poco valorizzato
‘’Da imprenditore italiano che da anni investe nell’innovazione fotovoltaica, vedo ogni giorno quanto potenziale inespresso ci sia – sottolinea l’ad di Unoenergy Innovative Solutions –. Abbiamo tecnologie mature, imprese pronte, cittadini e imprese che vogliono autoprodurre energia. Ma ci scontriamo ancora con burocrazie lente, regole disallineate e una visione troppo miope del futuro energetico’’.
Un altro elemento chiave riguarda l’accumulo energetico: oggi solo il 10% degli impianti fotovoltaici italiani è dotato di sistemi di storage, nonostante una crescita della domanda del +64% all’anno. ‘’È un’occasione industriale e strategica che non possiamo permetterci di perdere’’, aggiunge Masiero.
Che conclude: ‘’Il blackout iberico non è un fallimento delle rinnovabili, ma della transizione incompiuta. Serve più investimento in infrastrutture, più integrazione europea delle reti, più coraggio politico. Siamo in un momento decisivo: o costruiamo un sistema energetico resiliente, pulito e sicuro, o continueremo a rincorrere emergenze. Il solare, l’eolico e le altre fonti pulite non sono un lusso, sono una necessità. E se ben gestite, sono anche la migliore assicurazione contro i blackout di domani’’.
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