Tecnologie di sanificazione dell’aria a confronto

Dall’inizio della pandemia da SARS-CoV-2 conosciuto anche come Coronavirus-2, sono state pubblicizzate sul web tantissime proposte di sanificazione promettendo risultati efficaci e sicuri per gli ambienti indoor ricorrendo, all’uso di soluzioni e tecnologie più disparate: Ozono, filtri HEPA, raggi UV-C, ecc… 

Differenze tra le diverse tecnologie

Tutte tecnologie utilizzate singolarmente o in combinazione a tante altre. Numerosi studi, hanno però scientificamente provato che l’efficacia è molto limitata sulle polveri e sui più comuni agenti patogeni tra cui virus, batteri e funghi. 

In particolare l’ozono, secondo il Rapporto ISS-INAIL COVID-19 N° 56/2020, per quanto classificato come gas naturale, se inalato in concentrazioni troppo alte può seriamente diventare un rischio per la salute provocando infezioni alle vie respiratore, stati di malessere e altre complicazioni più o meno gravi. Pertanto, la sanificazione tramite ozono deve avvenire in assenza di persone ed è noto che concentrazioni ambientali accettabili per la salute umana possono invece risultare insufficienti per la sanificazione dell’aria. 

A dimostrazione di quanto detto, riportiamo di seguito una tabella riepilogativa delle maggiori tecnologie di sanificazione a confronto. In questo modo è possibile constatarne le singole incisività: 

 

Unoenergy Innovative Solutions dopo numerosi studi su diverse soluzioni di sanificazione dell’aria e valutando possibili combinazioni ottimali, propone l’uso combinato di filtri elettrostatici e di filtri con azione ossidativa fotocatalitica ePCO che abbattono, con risultati dalle percentuali certificate e garantite, ogni tipo di particolato e agente nocivo all’uomo presenti nei maggiori ambienti di diffusione e trasmissione nonché nei maggiori centri più affollati. 

Le 2 tecnologie sono ottimali e non comportano alcun danno per la salute perché possono rimanere attive anche durante il corso di regolari attività lavorative e in presenza di persone garantendo inoltre una continuità certificata. 

La tecnologia offerta da Unoenergy Innovative Solutions, denominata eSanity, è stata progettata in considerazione delle caratteristiche e tipologie degli impianti di climatizzazione per contrastare l’avanzamento e la trasmissione del SARS-CoV-2 eliminandone i principali vettori. 

Come mostra la tabella sopra riportata il confronto tra tecnologie esalta i punti di forza della fotocatalisi e dei filtri elettrostatici. In riferimento a ciò possiamo aggiungere che l’utilizzo dei filtri elettrostatici può ottenere percentuali di abbattimento delle polveri >90% mentre la fotocatalisi si contraddistingue da tutte le altre tecnologie conosciute per la vastità di inquinanti che riesce ad abbattere: VOC, particolato atmosferico (di tipo organico), funghi, microbi, batteri, virus e muffe. 

Inoltre, l’installazione di queste 2 tecnologie all’interno degli impianti di climatizzazione centralizzata produce basse perdite di carico garantendo il mantenimento di una considerevole efficienza energetica. 

Convinti che le sole parole non siano sufficienti, brevemente riassumiamo un recente caso di studio che prevede l’installazione della nostra tecnologia eSanitycombinata alla fotocatalisi e ai filtri elettrostatici, all’interno delle unità di trattamento dell’aria e nei terminali di distribuzione dell’aria. 

Un esempio concreto di applicazione 

Presso la sede direzionale di un noto istituto di credito sono state installate le seguenti tecnologie per il miglioramento della qualità dell’aria: VOC – Composti Organici Volatili I risultati li possiamo suddividere per tipo di sostanza/agente nocivo: 

ZONA UFFICI  ZONA CORRIDOI 
Tipo di dispositivo  Tipo di dispositivo 
Purificatore d’aria fotocatalitico su fancoil  Purificatore d’aria fotocatalitico su fancoil 
Filtro elettrostatico passivo su fancoil  Filtro elettrostatico passivo su fancoil 
Filtro elettrostatico UTA  Purificatore d’aria stand alone 
Filtro fotocatalitico UTA  Sonda di qualità aria interna 
Sonda qualità aria esterna   

 

I composti Organici Volatici (VOC) rappresentano un insieme di sostanze in forma liquida o di vapore.  

I composti più comuni sono gli idrocarburi alifatici e aromatici, i terpeni, gli idrocarburi clorinati, gli alcoli, gli esteri, i chetoni e le aldeidi (tra cui la formaldeide). 

I VOC provengono da una lunga serie di prodotti tra i quali troviamo: pitture, lacche, pesticidi, prodotti per la pulizia, materiali di costruzione, materiale per ufficio come adesivi, marcatori, stampanti, fotocopiatrici, ecc… 

Gli effetti acuti associati all’esposizione ai VOC sono irritazione agli occhi, al naso e alla gola, mal di testa, nausea, stanchezza. Gli effetti cronici comprendono danni ai reni, al fegato e al sistema nervoso centrale e in casi estremi tumore. 

Di seguito, il riepilogo degli abbattimenti raggiunti post installazione dispositivi per ogni piano: 

  Conc. Max (ppb) 

PRE 

Conc. Min (ppb) 

POST 

% abbattimento 
piano terra  677  102  -84,9% 
piano primo  740  218  -70,5% 
piano secondo  916  114  -87,6% 
piano terzo  916  102  -88,9% 
piano quarto  916  184  -79,9% 

*Periodo di riferimento PRE installazione: Gennaio + Febbraio + Marzo 2021 

*Periodo di riferimento POST installazione: Aprile 2021 

Gli abbattimenti delle concentrazioni di VOC variano tra piani in relazione ai seguenti parametri: 

  • Occupazione ambienti: n° di addetti, n° di clienti. 
  • Caratteristiche ufficio: materiale di costruzione, presenza fotocopiatrici e stampanti, adesivi, tipologia di mobilio, condizioni del mobilio, prodotti utilizzati per la pulizia. 
  • Utilizzo impianto di climatizzazione: accensione/spegnimento dei fancoil in maniera autonoma da parte del personale condizionano gli abbattimenti (fancoil spento = riduzione dell’abbattimento). 
  • Eventuali lavori di manutenzione. 

Non è presente una normativa italiana per l’inquinamento indoor. Tuttavia, può considerarsi come limite massimo accettabile un valore di 500 ppb.  

Confrontando questo valore con le concentrazioni minime raggiunte da Unoenergy Innovative Solutions, si evidenzia come i dispositivi di sanificazione abbiano ridotto le concentrazioni di VOC fino a portarle al di sotto del limite massimo, migliorando notevolmente la qualità dell’aria indoor. 

PM – particolato aerodisperso 

Il particolato aerodisperso è costituito da tutte quelle particelle solide, liquide e aerosol di diametro e di peso tali da rimanere sospese nell’aria. Le particelle con un diametro fino a 10 μm vengono chiamate PM10, quelle con un diametro fino a 2.5 μm vengono denominate PM2.5. 

Il particolato aerodisperso è di origine naturale (erosione, eruzioni vulcaniche, pollini e spore) ed antropica (combustioni per la produzione d’energia per il riscaldamento, trasporti, industrie, cantieri edili). 

Negli ambienti indoor il particolato proviene principalmente dal fumo di sigaretta, dalle fonti di combustione, dall’ambiente esterno, dagli spray, dalla cottura degli alimenti, da batteri, spore e pollini e dalle attività degli occupanti. Il particolato aerodisperso può provocare un effetto irritante e nocivo per le vie respiratorie, ostruzione degli alveoli polmonari, disturbi cardiaci e la possibilità di indurre alterazioni nel sistema immunitario. 

I valori di riferimento per la qualità dell’aria indoor 

Nonostante non ci sia una normativa italiana per l’inquinamento indoor, per il particolato atmosferico possiamo citare i seguenti riferimenti dal Rapporto ISPRA inquinamento indoor: aspetti generali e casi studio in Italia, ISPRA, Rapporti 117/2010. 

L’OMS ha indicato i seguenti valori limite per l’aria esterna (“Air quality guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen dioxide and sulfur dioxide”, WHO, 2006): 

  • PM 2.5: 10 μg/m3 come media annuale e 25 μg/m3 come media giornaliera; 
  • PM 10: 20 μg/m3 come media annuale e 50 μg/m3 come media giornaliera. 

Valore di riferimento relativo all’aria indoor: 

L’ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning 

Engineers, Inc.) ha proposto il valore guida per ambienti interni pari a 100 μg/m3 come media di 8 ore. 

Di seguito vediamo la tabella riepilogativa delle polveri rilevate nei vari piani pre e post installazione dispositivi: 

*Periodo di riferimento PRE installazione: Gennaio + Febbraio + Marzo 2021 

*Periodo di riferimento POST installazione: Aprile 2021 

 Tutti i valori registrati post installazione dei dispositivi sono inferiori al limite massimo di 100 μg/m3 per gli ambienti indoor e in aggiunta sono inferiori anche ai valori massimi indicati dall’OMS per l’aria esterna.  

L’installazione dei dispositivi di fotocatalisi in combinazione con il filtro elettrostatico su UTA e i dispositivi stand alone, contribuiscono pertanto al mantenimento di valori ottimali delle concentrazioni delle polveri. 

Effetti e vantaggi rilevanti della sanificazione costante dell’aria attraverso eSanity 

Concludiamo constatando e aggiungendo che: 

  • Le concentrazioni di VOC rilevate hanno registrato un abbattimento medio nei vari piani pari a circa l’82,4%, raggiungendo valori ben al di sotto del limite massimo accettabile di 500 ppb 
  • L’aria viene quindi depurata da tutte quelle sostanze chimiche che possono essere molto dannose per l’essere umano e provocare ingenti danni alla salute. 
  • Per quanto riguarda i PM indoor, le concentrazioni rilevate hanno registrato un abbattimento medio nei vari piani pari a circa l’85,8%, raggiungendo valori inferiori anche ai valori massimi indicati per l’aria esterna. 
  • Diminuire la concentrazione dei vettori in grado di veicolare virus vuol dire non solo ridurre il rischio di contagio da virus quali ad esempio il SARS-CoV-2 ma anche ridurre tutte quelle patologie legate all’inquinamento dell’aria e le infezioni batteriche (tumori, asma bronchiale, infezioni acute e croniche delle vie aeree, infiammazioni respiratorie, leucemie ed intossicazioni). 

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